I souk più belli del Marocco

I souk più belli del Marocco

I souk più belli del Marocco

I souk più belli del Marocco: Spesso è qui che tutto inizia e finisce. I mercati sono la porta d’accesso a una cultura, dove avvengono i primi incontri sensoriali e umani. Indissociabili dalla cultura marocchina, i souk e i mercati raccontano una storia diversa in ogni regione, in ogni città, in ogni quartiere. Alcuni sono così vasti da coprire l’intera diversità del Paese. Altri sono specializzati e si concentrano su una singola arte ancestrale: cesteria, concia, falegnameria, ceramica…. Di solito ci torniamo alla fine del nostro viaggio in Marocco, senza essere riusciti a cancellare dalla nostra memoria quelle montagne di spezie, quelle mani abili che martellano gioielli d’argento, quel delizioso e persistente aroma di menta fresca.

I souk della Medina di Marrakech

La Medina di Marrakech conta ben 17 souk, alcuni dei quali, fondati sotto gli Almoravidi, esistono da quasi otto secoli. In questi mercati lavorano quasi 40.000 artigiani, spesso raggruppati in corporazioni: cestai, conciatori, tintori, orafi, fabbri e tessitori di tappeti. Uno di questi, il souk Smata, è addirittura interamente dedicato ai babouches! La maggior parte di essi si trova nella Medina o nelle sue vicinanze. La famosa piazza Jemaa El Fna è un buon punto di partenza per una passeggiata tra i souk di Marrakech. Vero cuore della città, la piazza è piena di attività. Venditori, musicisti, incantatori di serpenti e altri comici si riuniscono qui in un vivace viavai.

Souk Bab El Khemis, il mercato delle pulci di Marrakech

Sotto gli Almohadi, Bab El Khemis, allora nota come Bab Fès, era una delle porte principali della Medina, che dava accesso al quartiere ebraico e al souk dell’ambra. Oggi ospita un mercato quotidiano di antiquari, artigiani, commercianti di seconda mano e grossisti specializzati in oggetti antichi e di seconda mano. Una manna dal cielo per gli amanti dei vecchi tesori e dei pezzi vintage, ma anche per chi vuole allontanarsi dai percorsi turistici e avvicinarsi alla vera Marrakech.

Blast l’Houst, il mercato del pesce di Essaouira

Il destino di Essaouira è strettamente legato al mare. Primo porto marocchino alla fine del XVIII secolo, la città è oggi molto popolare tra gli appassionati di kitesurf. È naturale che Essaouira abbia un mercato del pesce degno di questo nome. Situato nella Medina, vicino al souk Jdid, il mercato offre tutti i tipi di pesce appena pescato. Dopo aver girovagato tra le bancarelle, potete acquistare il pesce che preferite e farlo grigliare per pochi dirham in più: un omaggio alla semplicità. Attenzione alle narici sensibili: nonostante la freschezza dei prodotti, questo mercato è noto anche per il suo… aroma.

Souk El Had ad Agadir, il più grande mercato urbano del Marocco

Con i suoi undici ettari e 3.000 punti vendita, il Souk El Had è il più grande mercato urbano del Marocco. Situato nel cuore del quartiere di Amsernat, è aperto sei giorni alla settimana e attira una moltitudine di acquirenti e curiosi locali e stranieri. E per una buona ragione: qui si può trovare di tutto: cibo, spezie, artigianato berbero, ma anche vestiti, elettrodomestici e mobili. Ristrutturato da cima a fondo nel 2019, ha fortunatamente conservato il suo imponente muro di cinta, lungo più di 1.000 metri e alto sei.

Il souk del festival di Aït Amar a Imilchil

I souk più belli del Marocco: L’inverno è rigido nell’Alto Atlante e alcuni villaggi possono essere isolati dalla neve per diverse settimane. Il festival di Imilchil, che si svolge ogni autunno, permette agli abitanti dei villaggi di rifornirsi di utensili da cucina, mobili, bestiame e… fidanzati! Perché la festa serve anche a far incontrare i giovani delle diverse tribù: Aït Iazza o Aït Brahim. Sebbene alcuni invochino la leggenda di Tilsit e Iseli, i Romeo e Giulietta marocchini, questa tradizione ha origini più terrene: per molto tempo, il souk di Aït Amar è stato uno dei pochi luoghi in cui le donne potevano recarsi. Per tre giorni si assiste a una grande manifestazione di festeggiamenti, colori, tradizioni ancestrali e, naturalmente, a un enorme mercato.

Il Grand Socco di Tangeri

Il più grande mercato permanente della Città Bianca, il Grand Socco anima il centro di Tangeri dagli anni Venti. Conosciuto anche come souk della Bara, si trova nella piazza 9 aprile 1947, che condivide con la moschea Sidi Bouabid, con il suo riconoscibile minareto a piastrelle blu e verdi, e con il leggendario cinema Rif, oggi trasformato in cineteca. All’interno del souk si trovano infinite corsie di frutta, verdura, spezie e dolci, ma anche tappeti, vestiti, cuoio e oggetti di seconda mano. Tra un acquisto e l’altro, è facile fermarsi sulla terrazza di un caffè per una tazza di tè alla menta o un succo d’arancia fresco.

Souk di Rue des Consuls a Rabat

A cavallo tra Rabat e Salé, la chilometrica Rue des Consuls è l’arteria principale del souk di Rabat. Un tempo era la residenza dei diplomatici stranieri che venivano a negoziare il rilascio dei prigionieri sotto la Repubblica di Salé. La Kasbah des Oudayas, una fortezza costruita nel XII secolo dagli Almoravidi (patrimonio dell’umanità dell’UNESCO), è un buon punto di partenza per una visita al mercato. Più si va avanti, più la clientela è locale e l’atmosfera è autentica. Il souk è specializzato in artigianato, con tappeti, ceramiche, oggetti in legno e pietra e gioielli in argento provenienti da tutto il Marocco.

I souk di Fez El Bali a Fez

Come Marrakech, anche la città di Fez è ricca di souk e mercati di ogni tipo. La sua Medina, nota come Fez El Bali, ne ospita diversi. Uno dei più piacevoli è il souk Attarine, il mercato delle spezie e delle erbe medicinali. Qui, bancarella dopo bancarella, piccole piramidi di polveri multicolori sfidano la gravità e suscitano curiosità. Il souk Kissaria è specializzato nella vendita di tessuti e ricami, mentre il souk El Henna offre l’henné e il sapone nero, indispensabili nell’hammam, accanto a cosmetici e prodotti di bellezza più moderni. Uno dei souk più pittoreschi è quello dei conciatori, la cui lavorazione del cuoio ha reso Fez famosa per secoli. Qui, nel cuore della Medina, pile di tinture in terracotta costeggiano le strade, formando una gigantesca tavolozza da pittore a cielo aperto.

Altri luoghi da visitare a Casablanca

I souk più belli del Marocco: Porto atlantico cosmopolita e capitale economica del Marocco, spesso trascurata dai turisti, Casablanca è una città dinamica e creativa. Il suo patrimonio è eccezionale, con la più ricca collezione di edifici Art Déco al mondo, un misto di splendore e decadenza: all’inizio del XX secolo, era un vero e proprio laboratorio architettonico. Ma anche la sua cultura è vivace: teatro, musica, graffiti, è il cuore artistico del Paese. Cosa fare a Casablanca in 1 giorno? Dal souk della Nuova Medina alla corniche, passeggiate nella città bianca.

Svegliarsi nel porto

Il porto di Casablanca, a metà strada tra la vecchia medina e la città nuova, con la sua vista sull’oceano. Poco dopo il sorgere del sole, si sente l’atmosfera, si osservano i pescatori che reimballano le reti e, in lontananza, le navi della marina nazionale e i grandi mercantili, le loro corde intricate e i loro cammei color ruggine.

Passeggiata Art Déco…

Intorno a Place Mohamed-V, una miriade di monumenti Art Déco. Ammirate la Banque du Maghreb, con l’imponente cancello in ferro battuto, la scalinata in marmo e il soffitto rivestito di vetro, che da sola vale una visita. Accanto, la Prefettura ha l’aspetto di un palazzo andaluso. L’ABC e il Rialto, dove cantarono Edith Piaf e Maurice Chevalier, sono ancora teatri e cinema. L’ufficio postale, con le sue zelliges blu lapislazzuli che circondano vecchie cassette postali in rame, è un ricordo nostalgico di un tempo in cui la posta non era elettronica.

Alla scoperta dell’opera di Jean-François Zevaco

I souk più belli del Marocco: Passeggiando per la città, scopriamo l’opera di Jean-François Zevaco (1916-2003), uno dei più importanti architetti marocchini. La Villa Suissa, all’incrocio dei tre viali principali della città, oggi un po’ soffocata dalla segnaletica globalizzata, è stravagante nella sua plasticità grafica, con frecce e terrazze curve. Nel quartiere di Fida, la moschea Assounna, costruita negli anni ’70, unisce il lirismo brasiliano di Niemeyer al brutalismo di Le Corbusier. Ci piace lo straordinario mercato delle pulci di rue d’Agadir, progettato nel 1972: un insieme di cortili di cemento impilati e celle di vendita individuali in futuristici tagli circolari di cemento. Ancora oggi si vende pesce e si riparano elettrodomestici per pochi dirham.

Pranzo a base di couscous e corna di gazzella nella nuova Medina

Negli anni Venti, Casablanca stava vivendo un rapido sviluppo economico e migliaia di contadini, attratti dalle prospettive economiche, avevano bisogno di un alloggio. Su richiesta di Lyautey, l’architetto Albert Laprade progettò una medina a basso costo – l’unica medina nel mondo occidentale a combinare abitazioni tradizionali e comfort di tipo europeo – che fu rapidamente occupata dagli artigiani e dai commercianti che la occupano ancora oggi. Sotto i portici ombrosi si possono acquistare pelli e ceramiche, più che a Fez o a Marrakech. Poco più avanti, passeggiando per le stradine, ci siamo innamorati dell’arioso couscous berbero di Chez Zayna. Dopo un tè alla menta, per i più golosi, la pasticceria Bennis è considerata la migliore del Paese. In cima a una stretta scalinata, un minuscolo negozio di zucchero e miele.

Una passeggiata tra gli antichi mattatoi

Nel quartiere popolare di Hay Mohammadi, un terreno abbandonato, chiuso nel 2002, è stato trasformato in una fabbrica culturale. I mattatoi dismessi, costruiti nel 1922 da Georges-Ernest Desmarest in una combinazione di stili neo-moresco e Art Nouveau, sono impressionantemente monumentali. Gli edifici, costruiti attorno a cortili e ancora dotati di macchine per la macellazione, ospitano oggi artisti di strada, designer, ballerini e artisti circensi. La Fabrique culturelle des anciens abattoirs è un luogo atipico, unico in Marocco, ed è l’epicentro della cultura underground di Casablanca.

Alla scoperta dei giovani artisti della Villa des arts

I souk più belli del Marocco: A due passi dal Parc de la Ligue Arabe, in una bella residenza Art Déco del 1934, la scala di marmo e gli ornamenti in ferro battuto espongono la collezione contemporanea della Fondazione ONA. I principali artisti della nuova scena pittorica marocchina – Ahmed Cherkaoui e Jilali Gharbaoui, Mohammed Chebaa… – sono qui omaggiati.

Visita alla chiesa di Notre-Dame de Lourdes

La chiesa di Notre-Dame-de-Lourdes è stata completata nel 1956. Le vetrate, opera di Gabriel Loire, maestro vetraio di Chartres, contrastano con il rivestimento in legno del cuore della chiesa.

Visita alla Moschea di Hassan II

Completata nel 1993 dopo molti anni di costruzione, la moschea di Hassan II, le cui fondamenta monumentali si tuffano nell’oceano, è una prodezza architettonica. È anche la più grande moschea del mondo musulmano, a parte il santuario all’aperto che circonda la Kaaba alla Mecca. Una volta entrati, ci si rende conto di quanto sia gigantesca: la sala principale di 20.000 m² può contenere 25.000 fedeli durante la preghiera. Il suo minareto, alto 210 metri, è visibile da centinaia di chilometri di distanza, simbolo di un Islam ospitale e sano. È una delle poche moschee in Marocco che consente l’ingresso ai visitatori non musulmani. Al tramonto, le famiglie si riversano nella piazza, un vero e proprio parco giochi. Le coppie passeggiano lungo la riva.

Cenare sull’Atlantico

Usciti dalla moschea, prendete la Corniche per cenare in riva all’Atlantico. Alla fine della Corniche, vicino al faro, si trova un ristorante di pesce in stile mediterraneo con una vista spettacolare sull’oceano. E ci diciamo che domani andremo in spiaggia.

Sorseggiando champagne al Ricks’ Café

I souk più belli del Marocco: Naturalmente il Rick’s è un locale molto frequentato dai turisti, un pastiche che ha poco a che fare con il Casablanca di Ingrid Bergman e Humphrey Bogart – girato interamente in California – ma che convince: architettura tradizionale immacolata, con portali ad arco e pavimenti a mosaico. Il pianista suona As Time Goes By e lo champagne e i mojito vengono serviti in bicchieri simili a quelli del film del 1942. Ci arrendiamo così alla fantasia hollywoodiana.

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